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LIANA è uno studio di garden design che progetta e realizza giardini in tutta Italia. La sua fondatrice è Liana Canuti che, grazie al corso di Architettura dei Giardini QDU, ha trasformato il suo amore per la natura nella sua attuale professione. Da sempre appassionata di disegno e progettazione e con alle spalle studi interrotti in giurisprudenza e psicologia, Liana approda al Quasar con la speranza di trovare qualcuno che le insegni ad  incanalare in una professione la sua passione per il verde e quella sua smania di reinventare i luoghi e modificare gli ambienti.

“Del corso ho un ottimo ricordo: i professori erano appassionati e competenti. Inoltre l’atmosfera che si respirava era di grande collaborazione e allo stesso tempo competitiva, quel giusto cocktail che serve a stimolare la creatività in noi studenti”, racconta Liana, ritornando con la memoria agli anni tra i banchi.

Nel 2000, al termine del percorso, comincia a lavorare in un vivaio, dove ha modo di acquisire grande conoscenza pratica delle piante e allo stesso tempo impara a gestire le relazioni con i clienti. Nel 2003, forte di queste esperienze maturate sul campo,  decide di fondare un suo studio di progettazione, realizzazione e manutenzione degli spazi verdi. Uno studio a cui dà il suo nome, LIANA, e che oggi opera con successo in tutta Italia, annoverando prestigiosi clienti tra istituzioni e privati. Tra i progetti professionali più soddisfacenti si citano la progettazione e la realizzazione del  parco della Residenza dell’Ambasciatore dell’Oman a Roma e i giardini commissionati da privati a Ponza e Ischia. Nel 2008 Gardenia, la nota rivista dedicata agli appassionati del verde, dedica a Liana e al suo lavoro per un prestigioso hotel di Roma, definendo il suo giardino “un posto incantato”. Attualmente Liana si sta specializzando da un lato sul tema della coltivazione biologica, dall’altro su quello dei tetti verdi.

“Quando noi eravamo piccoli potevamo giocare in strada, oggi non è possibile e i bambini hanno perso il contatto con la natura. Ho deciso di dedicarmi ai giardini pensili e alle pareti verticali per recuperare ad esempio molti terrazzi condominiali, non più utilizzati e che invece potrebbero diventare nuovi luoghi di incontri e socializzazione. Mi sto dedicando, in altre parole, ad un nuovo modo di pensare e godersi la natura”.