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Fabiana Carboni, diplomata in Habitat Design nel 2014, è una giovane interior designer ha già all’attivo prestigiose collaborazioni internazionali. Fin da piccola Fabiana si sente felice di fronte ai capolavori dei grandi pittori e avverte il desiderio di ricreare quella stessa emozione negli altri. Decide così di iscriversi al corso di Habitat Design, dove ha modo di sviluppare le sue conoscenze nei campi dell’arredamento, della riconversione di edifici, dell’allestimento di mostre, della progettazione di oggetti di design e dei giardini. “Ho scelto il Quasar perché permette di apprendere la progettazione a tutto campo. Grazie all’elevata professionalità dei docenti, in tre anni ho maturato la piena conoscenza dell’intero iter progettuale, come pure – attraverso i laboratori pratici – delle diverse fasi applicative”. Ancora tra i banchi del Quasar, Fabiana partecipa al concorso internazionale Capucci per i giovani designer, classificandosi tra i finalisti. Ha così l’opportunità di esporre la sua libreria ad incastro ispirata all’abito Fascia di Capucci al FuoriSalone di Milano 2013. Al termine degli studi, avvia la sua collaborazione con lo studio Triplan, dove cura gli allestimenti per alcuni dei più noti programmi televisivi di Sky: The Apprentice, Man Up the House e il loft di X-Factor 7. A questa esperienza si aggiungono diverse collaborazioni internazionali, come quella per l’allestimento della nuova sede dell’Interpol a Singapore. Ha poi modo di sperimentarsi anche nel settore dell’illuminotecnica con progetti prestigiosi come: l’illuminazione per la Basilica di San Francesco d’Assisi, il Luneur Park, il concorso internazionale Urban Lightscape. La continua ricerca di nuove esperienze professionali porta Fabiana ad entrare nel team Ikea che ha seguito i lavori di retail design per la sede Ikea Anagnina di Roma prima e poi di Birmingham e Cardiff. Nel 2016 inizia a lavorare ad un prestigioso progetto internazionale: la residenza per la famiglia reale a Doha, in Qatar.  Nel quadro di questo progetto collabora con lo studio di Fuksas che cura l’involucro esterno, mentre Fabiana è nel team che cura le partizioni interne, arredi e tessili compresi. “Fra 30 anni mi vedo ancora a fare questo lavoro, perché ho avuto l’enorme fortuna di fare il mestiere che amo e con cui, credo si può davvero cambiare la vita delle persone – racconta Fabiana -. Se potessi tornare indietro sceglierei il Quasar altre mille volte, perché mi ha permesso di essere esattamente dove volevo essere. E per certi versi rappresenta per me la metafora della felicità”.